La veneriamo, è il nostro mito, ci riconosciamo e ci identifichiamo in lei, ci sentiamo direttamente copinvolti nelle sue vicende, tristi o allegre. Ma fino a che punto la sentiamo vicina a noi, e quando invece ci sembra una pura creazione della fantasia?
Qui non faccio riferimento alle sue scelte d'amore e d'amicizia di cui trattiamo diffusamente in altri topic. Mi riferisco proprio ad alcuni momenti che mettono in rilievo il suo carattere e i suoi valori.
Sicuramente sono piuttosto distanti dal comune buon senso certe gesta audaci di Candy, come mettersi fisicamente contro dei tipi poco raccomandabili a tarda ora nelle zone periferiche di Chicago, e per aiutare quell'idiota di Neal, poi! per non parlare di imbarcarsi in una nave per l'America clandestina e senza soldi, tra rudi marinai ed esposta a pericoli di ogni sorta! è stata fin troppo fortunata a trovare un compagno di viaggio giovane e simpatico come lei e un capitano comprensivo! Ma se le geta di Candy si limitassero alla più consueta normalità non potrebbe essere un'eroina, la fiction ha le sue esigenze.
C'è una Candy epica e romanzesca e c'è una Candy umana che come tutti noi cerca la sua strada in un mondo reale. Quest'ultima comincia a delinearsi quando decide di lasciare la St. Paul School. Ricordo che quando vidi la serie, da quindicenne per niente spaccona e forse troppo giudiziosa qual ero, al di là di trovare irresistibilmente romantica la scelta di mettersi sulle orme di Terence, avevo trovato poco azzeccata la scelta di rinunciare a quella che mi pareva un'ottima possibilità: una famiglia adottiva di potere, un'istruzione ineccepibile, tutte cose che un giorno avrebbero fornito tutti i mezzi necessari per fare quello che voleva veramentetanto Terence per il momento era fuori portata.... ma se l'avesse pensato anche Candy neanche qui ci sarebbe stata più storia! e non solo: l'agire di Candy in quel momento segna il momento in cui comincia a prendere le sue decisioni in autonomia e non si limita più a subire semplicemente gli eventi. E così continua scegliendosi la propria strada professionale, e la propria indipendenza economica, cosa che ai nostri giorni appare più che ovvia, ma collocata in quell'epoca Candy rappresenta la donna emancipata, che va anche a vivere da sola, cosa che da noi in Italia era completamente fuori da ogni immaginazione, ma in America, pur non essendo ancora un fenomeno generalizzato, non era così insolito.
E voi, come percepite l'agire e la personalità di Candy? Trovate che sia perfettamente reale e attendibile o qualche volta un po' forzata? Fermo restando che Candy e Candy e noi siamo noi, pur approvandola e capendola non significa che noi dobbiamo fare le stesse cose.