| TERENCE E I MOTIVI DEL SUO AGIRE - 2da PARTE by Kiara
Essere o non essere…questo il problema. Ma di che cosa è fatto il vero essere di questo personaggio shakespeariano fino al midollo e con un senso dei valori degno di un samurai, che non sa come mai si ritrova? Quello che sicuramente gli appartiene è un fermo proposito scaturito da un vecchio rancore verso suo padre. “Non amerò mai come hai amato tu”, è quello che si dice nel manga dice dopo la visita di suo padre al college. Si riferisce al fatto che suo padre ha abbandonato e rinnegato l’attrice Eleanor Baker, di cui è stato molto innamorato, dopo la nascita del figlio, e portandoglielo via, con la scusa di dargli una vita migliore, ma forse in realtà per timore che un giorno questo figlio risorgesse dal passato provocando uno scandalo. La serie televisiva ci fa credere che il duca e l’attrice avevano divorziato, ma il manga, più esplicito, ci fa capire che tra i due non c’è mai stato nessun matrimonio. Così, per colpa di suo padre che ha sacrificato l’amore sugli altari della convenienza e della nobiltà di casato, Terence trascorre un’infanzia solitaria, mal tollerato dalla matrigna e dai fratellastri (peraltro bruttissimi! Evidentemente tutti i Granchester prendono dalla madre) e con un padre che non riesce a manifestagli affetto, se non pagandogli scuole costosissime. Inevitabile che diventi un giovane scontroso e insofferente, finché non incontra Candy, che lo rivela a sé stesso facendolo aprire ai sentimenti. E invece che cosa ha fatto, o, da un altro punto di vista, è stato costretto a fare Terence? Ha abbandonato la donna che ama davvero per una questione d’onore! Si ritrova ad aver agito come suo padre! Forse è troppo severo con sé stesso: i principi per cui suo padre ha rinunciato all’amore sono gretti, i suoi sono di un ordine morale superiore, e poi non c’è un bambino di mezzo. Il duca di Granchester, con il suo ineccepibile pedigree, è moralmente un bastardo, il suo figlio di nascita illegittima, non si può definire bastardo. Ma agli occhi di Terry entrambi sono colpevoli di aver sacrificato, oltre i propri, anche i sentimenti della donna amata. Oppresso da un senso di colpa troppo forte, dal dolore lacerante per la lontananza di Candy e nell’estrema difficoltà di adattarsi alla nuova situazione affettiva che il suo cuore non ha scelto, Terry non riesce a far altro che ricorrere al rimedio più facile, cioè ad una vita di espedienti e alcoolismo, facendo precipitare sotto terra la sua autostima. Una vita senza scopo, appunto, perché da quando ha conosciuto Candy lo scopo della sua vita è stato quello di stare con lei e renderla felice, essere migliore per essere degno di lei. Quindi ha assecondato la sua vocazione artistica per costruirsi un nome e dare un futuro a Candy e a sé stesso. Con questo spirito aveva abbandonato prematuramente il collegio di Londra, lì non poteva fare niente per Candy, da minorenne con nessuna risorsa economica se non il sostegno di suo padre da cui non voleva più nulla. E all’improvviso, in pieno girone infernale, dove Terry non è ormai che l’ombra di sé stesso, ecco colei che un’altra volta viene a ricordargli che dono prezioso sia la vita. La visione di Candy che piange nell’oscurità, in mezzo alle nebbie del fumo e dell’alcool, tra il pubblico del teatrino di infimo ordine. Candy ha un’altissima opinione di Terence e lui lo sa. Ha su di lui grandi aspettative come attore e come uomo, e la sua nobile scelta di dedicarsi a Susanna è una di queste; non sospetta nulla del suo conflitto con il padre e del suo tormento per averla lasciata, cosa per la quale Candy non sa cosa sia il rancore. Nel fumetto, vedendolo caduto così in basso, dice letteralmente “Terry, è così che mi dimostri il tuo amore?” (a me fa venire i brividi questa frase), riferendosi alla promessa che si sono scambiati il giorno dell’addio, quella di riuscire ad essere felici comunque. E Terence, pur credendo che quella Candy piangente non sia lì in carne e ossa (meglio per lui!), capisce che lei soffre a vederlo così, che deve tornare ad essere il meglio di sé stesso, quello che Candy ama e ammira, e questa folgorazione è sufficiente perché di punto in bianco riprenda a recitare divinamente come sa fare, e per trovare la forza di abbandonare alcool e vita di strada, e tornare alla carriera e all’impegno con Susanna. Quando riflette da solo dopo lo spettacolo si dice “se non sono in grado di fare felice Susanna, come posso pensare di fare felice Candy?” In pratica, per amore di Candy, deve scegliere Susanna un’altra volta! Di nuovo quindi la supremazia del dovere sui sentimenti? Indubbiamente ai nostri occhi di occidentali del ventunesimo secolo tutto questo suona un po’ contorto. E’ più semplice, e comunque appropriato, ritenere che Terence non possa ancora ritornare da Candy perché non si sente degno di lei, ritiene di non aver portato che dolore nella sua vita, poi è precipitato troppo in basso, e come dice Esther giustamente, in quel momento può offrirle solo il disordine della sua vita. E’ una spiegazione che trova conferma nell’anime, dove l’episodio del teatrino è sostituito dall’incontro di Terence con Albert, il quale gli chiede perché non torna da lei e lui risponde “e come potrebbe lei volermi così come sono adesso?” L’amore si deve meritare, questa pare sia la convinzione di Terence, di derivazione orientale o vittoriana occidentale che sia, quindi in questo momento non è pronto per tornare con Candy. Se deve prendere nuove importanti decisioni, magari secondo una morale più conforme ai sentimenti autentici, deve prima ricostruirsi una dignità come persona, oltre che come attore. Sono d’accordissimo con Naida quando dice che forse deve maturare ancora, e maturare nel suo caso significa trovare la sua strada e il suo equilibrio innanzitutto per sé stesso, e anche la stessa Candy dovrebbe chiedersi se non ha avuto delle pretese di eroismo eccessive verso sé stessa e verso Terry. Nella storia così come la conosciamo manca lo spazio materiale per uno sviluppo in tal senso, in altre parole potrebbe davvero essere troppo tardi! almeno per i tempi del manga, che ha altri ritmi e altri focus da definire. Però le basi sono queste , ed per questo che sostengo che la sfortunata storia d’amore tra Candy e Terence è una ferita ancora aperta che aspetta una soluzione definitiva, in qualunque senso sia. Come dice lo sconosciuto sul molo di Southampton, a Candy che piangendo guarda la nave che si allontana portando via Terence “c’è sempre una possibilità di rincontrarsi, finchè si è vivi”.
Fine, anzi no...
In allegato, se è venuta fuori, c'è la pagina del manga in cui Terry ritrova il fuoco dell'arte recitativa. Adoro quell'espressione!
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