| Cara, dolcissima Esther: vorrei essere Dio per poterti riportare tuo padre me non lo sono... Forse non sarò nemmeno capace di scrivere quanto profondamente la tua lettera mi abbia colpito e commosso, non per mancanza di parole, ma perchè sono troppe quelle che mi vengono in mente, troppe e confuse, e di fronte ad un dolore come quello che porti con te posso solo sperare di poterti essere vicino, anche se da qui... Le persone non cambiano, sai? Ed io leggendo, credo di vedere la bimba dodicenne che improvvisamente si sente sola e abbandonata, che si rende conto di non potere più vedere quel sorriso, sentire quella voce, ricevere quella carezza. Lo capisco e lo vedo perchè ti conosco e so quanto grande sia il tuo cuore e quanto profonda la tua sensibilità, sai, si cambia solo superficialmente negli anni, ma il nosrto spirito ed il nostro carattere restano gli stessi, solo, impariamo a difenderci un po', solo un po', tutto qui... Io però ho delle profonde convinzioni radicate dentro di me, profonde ed incrollabili e vorrei dirti che le ultime righe della tua lettera mi fanno pensare che anche tu le possa condividere: la morte non esiste davvero, non ci separa se non materialmente da chi amiamo. Non hai più "visto" tuo padre con gli occhi, non lo hai più "sentito" come senti parlare le persone intorno a te, ma lui è rimasto vicino a te, non è mai andato via, contaci, chiudi gli occhi e te ne accorgerai - credo che te ne sia già resa conto altre volte, vero? - vicino a te in ogni momento della tua esistenza. Lo credo davvero, lo sai, e allora, anche il tuo rimorso per non avrgli saputo o potuto dirgli addio aquista un nuovo significato: perchè non si dice addio a chi non ha nessuna intenzione di lasciarci... Ti voglio un mondo di bene. Ciao
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