Candy Candy

Se i personaggi erano scritti da un'europea cambiava qualcosa?, Mi riferisco soprattutto quando Terence viene visto ubriaco da Candy( nel manga) e Albert( nell'

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icon4  view post Posted on 21/5/2006, 21:23     +1   -1
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Non so se va bene in questa sezione, in ogni caso spero che l'argomenti interessi. Allora vediamo di arrivare al dunque. Senza nulla togliere alla grande autrice di Candy, che ci ha trasmesso, grazie a Candy, un pò della bellissima cultura giapponese, oggi parlando con Anthony mi è venuta in mente un'idea. Se l'autrice era europea cosa sarebbe cambiato( se sarebbe cambiato) qualcosa nelle scene clou? Per esempio Candy avrebbe rinunciato a Terence così?E Terence avrebbe scelto Susanna? E Albert( nell'anime) vedendo Terence ubriaco avrebbe detto le stesse cose? E Candy( nel manga) vedendo Terence recitare ubriaco sarebbe rimasta li passiva, limitandosi a parlargli spiritualmente? e Terence( nell'anime) vedendo Candy lavorare con il Dottor Martins si sarebbe avvicinato?Ok lo so qualcuno potrebbe obiettare che la storia di Candy è bella perchè l'ha scritta un'autrice giapponese, svelandoci in parte, il loro modo di vedere le cose. Ok nessuno nega questo, voglio solo sapere se per voi Candy, Albert e Terence europei avrebbero agito diversamente..
 
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Odyssea
view post Posted on 22/5/2006, 12:45     +1   -1




Questo topic è molto interessante, cara Silvì. Abbiamo spesso imputato la triste fine dell'amore fra Candy e Terence ( e tutto ciò che ruotava intorno a questa vicenda sentimentale) al fatto che le sue autrici fossero giapponesi, impregnate del conformismo di quella cultura, magnifica per molti versi ma per altri un pò troppo impostata e rigida per i nostri costumi, ma ora che mi ci fai pensare..non sono del tutto sicura che, se Kioko Mizuki si fosse chiamata Carol o Caròl o Carolina e Yumico Igarashi Josephine o Giusy, le cose sarebbero finite diversamente....Insomma, si tratta pur sempre di una storia ambientata fra il 1800 e i primi del 1900, e la nostra letteratura trabocca di esempi di grandi amori contrastati da regole e modelli e sacrifici e insormontabili convenzioni....Per quanto l'amore, nella cultura occidentale, sia stato vissuto soprattutto in tempi meno recenti con maggiore libertà rispetto alla società giapponese ( e parlo di una libertà pubblica, perché ritengo che in privato non ci sia alcuna differenza, anzi a volte credo che una coppia giapponese di cinquant'anni fa fosse, sessualmente parlando, molto più libera di una coppia italiana cattolica dello stesso periodo...), a conti fatti non penso davvero che questa libertà fosse così marcata da comportare delle differenze di risultato... Penso che, tutto sommato, ai primi del 1900, anche una scrittrice inlgese o americana, avrebbero fatto finire la storia come hanno fatto Kyoko e Yumiko. Cioè Candy e Terence si sarebbero separati. Il sacrificio di Susanna è troppo grande, troppo smaccato, troppo dirompente, perché anche un Terence occidentale lo ignorasse. Ovviamente stiamo parlando di cento anni fa, perchè se la domanda fosse " ai nostri giorni, la storia sarebbe finita nello stesso modo?" la mia risposta forse sarebbe diversa. Nel terzo millennio, Terence avrebbe fatto un bel discorso a Susanna, le avrebbe promesso il suo affetto e il suo appoggio, ma non avrebbe sacrificato la sua vita per starle accanto, e per giunta col sorriso sulla bocca, dopo un travaglio interiore tutto sommato risibile, se si considera l'immensa rinuncia, la totale privazione. Ma se ragioniamo con la mentalità di un secolo addietro, credo che i ragionamenti non sarebbero stati troppo diversi da quelli giapponesi. Insomma, il mutamento di qualche fattore, non avrebbe cambiato il risultato. Terence sarebbe rimasto con Susanna. Le vere differenze sarebbero state altre, e cioè nel modo di vivere quella scelta. Penso che sarebbe stata dedicata una maggiore attenzione al dolore e all'amore, Terence avrebbe riflettutto più intensamente sui propri sentimenti, Albert non gli avrebbe detto in pratica " torna da Susanna e fai il tuo dovere", Candy non si sarebbe nascosta nel vederlo ubriaco nello scalcinato teatrino di periferia, insomma Terence e Candy si sarebbero probabilmente rivisti, parlati, confrontati....per poi scegliere la stessa cosa...Ma forse, sono fuorviata..forse neanche questo è vero. Probabilmente, nella scelta di Kyoko di separare i nostri due eroi in questo modo, senza farli mai più incontrare, anzi quasi facendoli fuggire l'uno dall'altra, c'è molto più Amore di quanto si sia portati a pensare istintivamente. Forse, evitandosi, lo hanno fatto solo perchè sapevano che, se si fossero toccati ancora una volta, uno sfioramento, uno sguardo, un respiro vicino, non si sarebbero lasciati mai più. Forse obbligandosi a scomparire, a non fare un passo, a vedersi e nascondersi, i due hanno dimostrato quanto si desideravano, quanto profondamente si amavano, quanto fosse impossibile anche solo parlarsi e poi tornare alle proprie scelte e al proprio diverso destino. Il dovere li ha obbligati a non vedersi, perché altrimenti l'Amore avrebbe vinto. Hanno scelto di vivere il rimpianto piuttosto che il rimorso. E' la stessa logica della lettera non spedita da Candy a Terence. Se tutto fosse finito, se tutto fosse stato tranquillo e sopito, se non ci fossero stati seri pericoli di cadere ancora nelle grinfie di un sentimento assoluto, di soffrire o di far soffrire, quella lettera lì Candy l'avrebbe spedita eccome. Così come gli sarebbe apparsa quando lo ha visto recitare, e lui avrebbe fatto la stessa cosa, insomma si sarebbero cercati, dopo, si sarebbero parlati, avrebbero sorriso del passato...Stando lontani, girando l'angolo, occultandosi, dietro la nebbia e il fumo o un albero, evitando perfino di scriversi, non dimostrano mancanza d'amore, ma tutto l'opposto, e cioè il delicatissimo equilibrio raggiunto..la loro vita è un cristallo, leggero leggero, un castello di carte, stanno bene perché hanno deciso di star bene, perché così è giusto...ma rivedersi e far finta di nulla è impossibile, rivedersi aprirebbe ferite....dunque addio.....
Si, penso che, a ben guardare, non c'è un modo diverso di vedere l'amore, e di far fare delle scelte ai propri personaggi...anche un autore occidentale, secondo me, avrebbe concluso nello stesso modo. Le pecche che notiamo, la mancanza di approfondimento di certe situazioni, non dipende tanto dal fatto che si tratta di una storia scritta da una giapponese, ma che è comunque un manga, quindi non ci si può aspettare la profondità di un romanzo alla Edith Warthon, pur essendo ben tratteggiato è comunque un fumetto, dunque certi passaggi troppo rapidi sono connaturati al fatto che ha i limiti intrinsechi di un fumetto....
Ecco, alla fine ho cambiato idea. Perché fino ad ora ho sempre ragionato da occidentale del terzo millennio che fa paragoni con la cultura orientale di tanti anni fa....ma questo è un confronto un pò forzato. Quindi, anche se fosse stata scritta da un europeo, forse la storia sarebbe finita nella stessa maniera. Perché cento anni fa, certe convenzioni erano radicate anche in Europa, e non credo proprio che un giovanotto dabbene, con un forte senso dell'onore come Terence, avrebbe abbandonato una signorina come Susanna ( malata e smielata al punto giusto..)....forse alla fine non avrebbe concesso insulse interviste ai giornali, e Candy non avrebbe riso come un'allocca nel sapere che era tornato da Susanna, ma dopotutto l'intervista può essere un'invenzione giornalistica, una forzatura pubblicitaria, e il sorriso di Candy un modo per sopravvivere al dolore visto il suo innato ottimismo....
Dunque, la mia risposta è no. La conclusione sarebbe stata la stessa. Purtroppo. :sigh sob:

Edited by Odyssea - 4/6/2006, 13:36
 
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icon4  view post Posted on 22/5/2006, 20:11     +1   -1
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Cara Ody sono troppo contenta che trovi interessante questo mio nuovo topic :inchino: !
E mi è piaciuta parecchio anche la tua risposta, come sempre molto dettagliata :innamorato: , che, tra l'altro, mi ha fatto capire una cosuccia importante: io nel postare ho dato per scontato che si riferisse ad uno/una scrittore/scrittrice europea moderna, insomma dei giorni nostri :preoccupato: , mentre così com'è messa la domanda fa capire tutt'altro :preoccupato: . Chiedo venia, ma tra il caldo, il lavoro, l'università, casa e i miei racconti, sono mezza rimbecillita :preoccupato: .
In effetti una scrittrice europea di primo novecento avrebbe fatto finire la storia allo stesso modo, anzi forse persino peggio: basti vedere CIME TEMPESTOSE :out: !Le scrittrici europee di quegli anni con mentalità moderna sono ben poche: una su tutte la mitica Jane Austen :Candy Rosa: !
Non posso che essere poi d'accordo sul fatto che la famiglia italiana media di 50 anni fa era decisamente più indietro che di quella giapponese: tanto per fare un esempio, per quanto adori Don Camillo, in uno dei film ovvero DON CAMILLO MONSIGNORE MA NON TROPPO, si mostra come una donna che fa politica, invece di fare la brava mamma di casa, sia mal vista da tutti e venga rimessa in riga. Posto che tutto sommato DON CAMILLO era sempre abbastanza moderno per l'epoca, se escludiamo questo episodio.
Ora cercando di sgombrare il campo da equivoci, cercherò di essere più diretta con la mia domanda:
se Anne Rice o Alessandro Baricco( due miei scrittori favoriti) oppure chessò visto che si parla di fumetti Tiziano Sclavi( autore di Dylan Dog) avessero aiutato la Mizuki( dopotutto Candy è imprescindibile dalla sua autrice, ergo io non vorrei una Candy creata da altri: al massimo un aiuto) sarebbero cambiate alcune cose? E se si in che modo?Dettagli mi raccomando :plrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr: Io ho fatto i nomi di alcuni miei autori preferiti ma potete pensare ad altri.
Ah Ody non sai che brvidi mi hai fatto venire nel descrivere come Terry e Candy si evitino proprio perchè il loro amore è troppo forte e vedendosi non saprebbero tener fede alla promessa data :sigh sob: :anthony rose:
 
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Stella!
view post Posted on 23/5/2006, 14:24     +1   -1




Brividi brividi.....su questo ed altro.....ma francamente mi torvo daccordo con Esther...non sò come sarebbe andata a finire...dipende dall'autrice più che dal periodo, perchè come tutti sappiamo vi erano anche in tempi passati autori ed autrici piuttosto moderne e non è da escludere che nonostante il momento storico in cui veniva scritta la storia non ci fosse qualche scrittrice ultramoderna disposta a dare a Terry e Candy l'amore che meritano.
Se la domanda è riferita alla stessa storia ma scritta nei giorni nostri...allora credo che SI sarebbe senz'altro finita diversamente....ma a questo punto non ci sarebbe storia...
 
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Odyssea
view post Posted on 23/5/2006, 15:47     +1   -1




Certo, hai ragione, ciò che conta è l'autrice e il suo modo di vedere le cose, però penso che una storia ambientata nel 1800 primi 1900 avesse molte più chance di finire male di una storia ambientata ai nostri giorni, per lo meno per quelle stesse ragioni, nel senso che, nel 1907 ( o giù di lì) è molto più verosimile un sacrificio come quello di Terence, che nel 2006 parrebbe fuori luogo ed eccessivo.
Anche un autore moderno occidentale potrebbe far finire le cose "a schifio" ovviamente, ma non con quelle motivazioni, che risulterebbero troppo forzate e farebbero gridare le masse all'insulso polpettone o all'inetto protagonista. Secondo me, ciò che appare sinonimo d'onore e coraggio nel 1900 risulterebbe grottesco cento anni dopo, col mutamento dei costumi e del sentire. Invece, probabilmente, un autore giapponese adopererebbe quell'intreccio e quel movente anche per una storia ambientata nel 2006, facendoci rabbrividire di rabbia e tormento.... :preoccupato:
 
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kiara2005
view post Posted on 28/5/2006, 22:04     +1   -1




D'accordissimo con voi, più che il continente di cui è originario l'autore incide l'epoca in cui si svolge il romanzo. Anche se la storia fosse stata scritta in occidente e per gli occidentali, se Candy e Terence, dopo mille travagli di coscienza e altrettanti bei discorsi a Susanna, avessero scelto di far prevalere le ragioni del cuore, si sarebbero scontrati con una società che avrebbe gridato allo scandalo, avrebbe condannato la loro unione come frutto dell'egoismo e dell'insensibilità più perversa, li avrebbe emarginati e considerati persone immorali. E ne sarebbe risultato per loro uno stress tale da rischiare di minare il loro stesso affetto (anche nella lettera a Terence Candy dice qualxcosa come "sarebbe stato impossibile per noi una normale vita assieme con tutto quello che è successo...". Il romanzo non sarebbe stato più la storia della maturazione e delle esperienze di una ragazza che cerca la sua strada all'insegna dei valori positivi in cui crede, ma la vicenda controversa di una donna che fa scandalo nella sua epoca scegliendo di vivere le sue passioni a dispetto della morale corrente...una specie di Esther Prynne, o di Ellen Olenska...
Forse la differenza tra stile occidentale e orientale sta piuttosto nel modo in cui viene considerato questo sacrificio dell'amore. I romanzi occidentali pongono l'accento sul dolore e e il tormento della separazione, e per questo diventano romanzi drammatici, l'amore sacrificato diventa amore immortale, ed è ievidente una critica ai condizionamenti sociali che hanno portato a tanto strazio. La prospettiva giapponese invece sembra voler dare a intendere al pubblico che il sacrificio sia stato necessario perchè i protagonisti ritrovino la loro giusta strada, in armonia con se stessi e il resto del mondo...ritorna il tema dell'Ai e del koi di cui abbiamo parlato in un altro topic! ...E il risultato è che la pena d'amore che si trasmette in noi fans, pardon lettori, emotivamente coinvolti, è molto più tormentosa perchè sentiamo che non viene resa giustizia a ciò che sentiamo per i nostri amati personaggi, ci sentiamo frustrati e oppressi quanto loro, e desiderosi di ribellarci all'intenzione dell'autore di convincerci la loro felicità sta in cammini che li porteranno lontani, cosa che non succede nei romanzi occidentali. Chi ha mai sentito l'esigenza di creare slogan tipo "Catherine e Heathcliff insieme per sempre", o di fondare il "Ellen and Newlan forever fans club"? Non ne abbiamo bisogno, ci hanno pensato le loro autrici a dare la giusta intensità alle nostre trepidazioni, che sono anche le loro. Mentre Candy e Terence...la nostra eterna ardente ribellione al loro destino è direttamente proporzionale al tentativo dell'autrice di farci credere che i loro inossidabili sentimenti debbano necessariamente uniformarsi ad un'"armonia" universale più grande di emozioni controllate, principi morali portatori di ordine sociale, e razionalità tranquillizzanti.

Edited by kiara2005 - 28/5/2006, 23:40
 
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Odyssea
view post Posted on 29/5/2006, 11:21     +1   -1




Brava Kiara, la penso esattamente come te. L'aspetto che personalmente mi irrita e mi contorce è il modo in cui viene reso il dolore della separazione, il travaglio di una scelta praticamente obbligata e le conclusioni alle quali si arriva. In molte storie occidentali, l'amore interrotto per colpa delle convenzioni, per il ripudio sociale e l'occhio critico del mondo circostante, non svilisce il sentimento. Il lettore sente l'immoralità non tanto della relazione considerata disdicevole, ma delle ragioni che l'hanno uccisa. Il lettore sente il dolore di Ellen Olenska, o di Lily Bart, e non giudica nemmeno per un istante come immorale il loro sentire, e credo che ciò dipenda, come hai sottolineato tu, non soltanto dalla sensibilità di ciascuno, ma dal fatto che lo scrittore parteggia visibilmente per loro. Edith Wharton conduce le sue eroine al sacrificio e alla morte, e ciò potrebbe sembrare la stessa cosa che accade anche nella storia di Candy, ma quel sacrificio e quella morte non sono considerati giusti, corretti, armoniosi col volere universale, si coglie piuttosto lo stridore d'una scelta violentata, l'ingiustizia del mondo, l'amore tenace e sconvolgente che induce ad esempio Lily al suicidio per l'impossibilità di vivere il sentimento che avrebbe voluto e di sottostare alle regole sociali...La scelta è imposta dal mondo, ma chi sceglie non sguazza certo nella felicità e nell'appagamento. Chi sceglie muore dentro un poco, o muore davvero anche nel corpo (vedi anche Cime tempestose). L'amore interrotto è una lacerazione immensa, le regole della società retriva sono ceppi e catene e insulti. L'autrice non si compiace di far fare alle proprie eroine una scelta così definitiva, non gongola perché Ellen o Lily o Catherine si sacrificano o muoiono e comunque abbandonano l'amore e la speranza. Non considera sane le loro decisioni, ma solo necessarie, imposte, costrette, ma ingiuste, eternamente ingiuste.
Invece, nella storia di Candy, io ho la netta impressione che il suo sacrificio sia reso come qualcosa di giusto e retto, onesto e leale, conforme all'armonia universale. D'accordo, è un fumetto, e non si può pretendere l'approfondimento psicologico di un romanzo, per giunta del calibro di quelli della mia adorata Edith, ma la scelta di Candy di restare indietro esprime a mio parere un certo compiacimento da parte della sua autrice. La Kyoko Mizuki pare quasi felice di averle dato quel destino, come se così facendo abbia obbedito a qualche regola divina. Ed è tanto più dimostrato, quanto più ci si accorge che, alla fin fine, tutti i personaggi della storia arrivano alla stessa conclusione, e cioè che sia, semplicemente, l'unica cosa corretta da fare. Nessuna voce fuori dal coro, nessuna opinione difforme, tutti la pensano allo stesso modo, tutti sono, in sintesi, un'emanazione della Mizuki, un'espressione del suo unico pensiero. Non c'è differenziazione in base ai caratteri. E' un calderone, in cui ogni individuo dice ciò che la Mizuki gli ha imposto di dire, senza tenere conto che lo spirito anticonformista di Albert, ad esempio, avrebbe meritato di esprimere qualche frase un pò diversa, qualche commento meno convenzionale del solito trito consiglio. Insomma, la morale è quella, non c'è modo di sottrarvisi. Candy fa la scelta giusta, Terence fa la scelta giusta, e tutti sono felici e contenti.
Lo so, la storia di Candy è quella della vita di una giovane che cresce, che matura, che conosce il dolore e poi si risolleva, ed è bello così, ma non nego di aver preferito che fosse la storia di un'eroina anticonformista fino in fondo, capace di lottare contro le regole sociali fino allo scandalo..o, se schiacciata comunque da esse, incapace per sempre di amare chiunque altro....ne convengo, c'è in me un sottofondo di crudeltà, ma se solo la Mizuki avesse reso quel tormento in modo più incisivo, compiacendosi di meno di infliggere alla sua eroina una pena tanto grande...sarei forse riuscita a sopportare meglio una conclusione per me così triste... :triste:
 
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kiara2005
view post Posted on 2/6/2006, 10:49     +1   -1




Credo che la nostra analisi sia arrivata a un punto importante.
Se ben ricordate nel topic "le fonti di ispirazione" abbiamo citato molti classici della letteratura occidentale per ragazzi, a cui tra l'altro la Mizuki stessa ha detto di essersi ispirata, come Pollyanna, Papa Gambalunga, Anna dai capelli rossi, e tutti i romanzi di Louisa May Alcott. Questi romanzi hanno tutti una cosa in comune: sono "educativi", raccontano la crescita e la maturazione dei loro protagonisti ispirata ai valori positivi, alla felicità che è completa solo se sono felici anche gli altri, vita dignitosa conquistata attraverso l'onesto lavoro e ripudio delle vanità inutili, realizzazione dei propri talenti, altruismo e generosità contro l'egoismo, amori "sani" fondati sull'affinità di carattere e valori condivisi, che garantiscono un fututo sereno...Sono questi i modelli a cui va accostata l'opera di Candy, non certo al romanticismo cupo ed esasperato delle sorelle Bronte. Quindi, anche in questa prospettiva, il comportamento di Candy e Terence...non poteva essere diverso, e nemmeno il tono generale del racconto. Diventare un'eroina che si strugge per l'eternità su un amore brutalmente interrotto e una scelta imposta, fino al deperimento fisico, non è certo in linea con la personalità di Candy. I dolori sono visti come prove da superare per temprarsi e mantenere sempre e comunque una visione ottimistica della vita, questo deve essere il messaggio di Candy.
Con una piccola deviazione....la discesa di Terence agli inferi.
Terence non riesce ad adattarsi alla sua stessa scelta, e cade nella disperazione, nell'alcoolismo, nella negazione della sua arte. Qui il "fare ciò che è giusto" non sembra portare all'equilibrio e alla pace interiore desiderata. Anche qui Terence si rivela il personaggio meno stereotipato, il meno allineato al coro generale, all'emanazione del pensiero di Mizuki.... :innamorato: o almeno poteva rivelasi tale...peccato che venga ben presto ricondotto all'ordine.
Peccato che, attraverso Candy nel manga e Albert nell'anime, la sua caduta non porta i personaggi a riflettere sulla potenza repressa dei sentimenti sacrificati, a nessun ripensamento sulla decisione presa - Candy dice "è stato più diffcile per te che per me, non ti sei ripreso.." e sembra meravigliarsene pure! - tantomeno a qualche dubbio sulla scelta fatta. No, il tormento di Terence è visto come una brutta malattia infettiva da cui deve subito essere curato, perchè possa tornare alla sua "vita felice"in linea con la pace della sua coscienza, emanazione della coscienza collettiva.... :triste: :triste:
 
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view post Posted on 4/6/2006, 00:56     +1   -1
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difatti la cosa che più mi infastidisce e quasi disgusta è il fatto che nessuno o quasi capisca il dolore di Terry, nessuno che capisce che quella che hanno fatto non è la scelta giusta ma è la scelta dettata da una morale che impone di sacrificare i sentimenti..tze! Assurdo: ma come si può pensare di essere felici davvero stando insieme ad una persona per obbligo?Vi assicuro nella scena dell'anime dove Albert fa il predicozzo a Terry, lo avrei preso a legnate: è l'unica volta che ho trovato Albert assolutamente moralista, quasi squallido, nonchè insensibile. Ma poi come osa dire CHE CANDY SOFFRE PIU DI TERRY?Ma pensa!!!Vi assicuro con quella scena mi hanno quasi distrutto un mito. Tutt'al più alla luce dei sentimenti che in teoria prova per Candy mi viene quasi da pensare che cerchi di evitare un eventuale ripensamento di entrambi. Ok esagero non sarebbe da Albert ma nemmeno quella scena è da Albert: tutt'al più quella scena è da Archie ma Albert il ribelle, il passionale, l'amico fraterno, l'anticonformista non può dire certe s*******e!!! Posso capire Candy nel manga che pensi ciò che pensa ma non che Albert dica certe cose nell'anime! Sarà anche frutto della mentalità giapponese ma insomma finora Albert era sempre stato contro a certi comportamenti conformisti, da paparino superiore: bleah!All'epoca pensai persino che l'alcool avesse dato talmente alla testa a Terry da avere le traveggole. Fossi stata in Terry avrei sacagnato di botte Albert minimo. Sorry esthertr so che adori il personaggio ma anche io, mi pare di averlo dimostrato con questo post, ma in quella scena non mi va giù
Ehm ehm nessuno :sigh sob: :piango: ha risposto a quanto ho scritto nel mio secondo post di questo topic: mi pare proprio che nessuno abbia letto quel msg date le vostre, pur interessantissime risposte :Jeff: . Può essere che mi sia spiegata male. Se potete rileggete quel post per favore :preoccupato: :preoccupato:

Edited by Silvì76 - 4/6/2006, 20:35
 
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Odyssea
view post Posted on 4/6/2006, 12:06     +1   -1




Cara Silvy, io penso di aver risposto al tuo quesito, e cioè "se Candy fosse scritta da un autore europeo e moderno, avrebbe la stessa conclusione?". La mia risposta è "probabilmente si". Insomma, credo che, ancorché occidentale e contemporaneo, uno scrittore, sceneggiatore, etc, eviterebbe comunque di far terminare la cosa a tarallucci e vino. Però, come ha suggerito Stella, molto dipende dall'indole e dall'ispirazione dello scrittore in questione. Dal messaggio che vuole trasmettere, dal suo carattere, dalla sua predilezione per le storie in cui tutti vissero felici e contenti o per le storie con profusione di amare lacrime, dalla sua vena dissacrante o conformista...Dunque, potrebbe separare di nuovo Candy e Terence, o scegliere di farli tornare insieme dopo mille traversie e travagli.... La contemporaneità, in ogni caso, non sarebbe una sicura garanzia di un the end felice. Però, ripeto, credo che, nel caso di un finale comunque triste, cambierebbero le motivazioni. Un Terence moderno non potrebbe giammai restare con Susanna ( e non rivedere più Candy) solo per le ragioni addotte nella storia che conosciamo ( se così fosse allora si che lo considererei un debole). Dovrebbero dirci di più, soffermarsi maggiormente sul suo travaglio interiore e su quello di Candy, e, sicuramente, ( come io stessa avevo anticipato e tu hai gagliardamente argomentato) anche le reazioni degli altri personaggi dovrebbero essere diverse. Albert non cederebbe al conformismo, direbbe di certo qualcosa di meno convenzionale. La stessa cosa Eleanor. E anche Miss pony e Suor Maria. Invece lì, tutti dicono la stessa cosa, non c'è una sola voce fuori dal coro, l'appiattimento mentale regna sovrano. L'unica che, paradossalmente, esprime qualcosa di sensato ( sia pure in preda alla disperazione e al rancore e, forse, con l'intento di ottenere l'esatto contrario di ciò che dice) è proprio Susanna. Gli altri ripetono a macchinetta la lezioncina moraleggiante impartitagli dalla saggia Mizuki. E alla fine son tutti felici e beati.
In una storia moderna, comunque finisse, non ci sarebbe questa beatitudine. Ammesso che la scelta fosse la stessa, e cioè un reciproco e definitivo addio, il tormento accompagnerebbe i protagonisti fino alla fine della vita. Però anche qui, come già ho scritto, possiamo immaginare che quelle facce beate e sorridenti, che banchettano con gli amici e concedono interviste ai giornali, siano solo pose. Io continuo ad immaginare Candy che pensa a Terence... pur avendo magari una propria vita, la memoria e il rimpianto non l'abbandoneranno mai. E Terence non toccherà Susanna nemmeno con una canna di sei metri. Io così la vedo. E vedo lui che, nel teatro, tenta di smaltire la passione e il dolore, e magari qualche volta si lascia tentare dall'idea di raggiungerla...Lo vedo che la osserva, non visto, da lontano, travisato per non farsi riconoscere, come quella volta alla stazione, la sbircia da dietro un albero alla casa di Pony mentre gioca coi bambini, o addirittura mentre passeggia con Albert, e il suo cuore si contorce come un topolino in trappola...Lo vedo, l'ho sempre visto, e ho sempre detto che fra i due Terence è quello destinato a soffrire maggiormente, a restare solo. Il carattere di Candy è più forte del suo...lei ha dalla sua un'indole compagnona, aperta, incline a non fossilizzarsi su un unico pensiero, ad andare avanti...lui è un solitario, uno che spacca il capello in quattro coi pensieri, ha il genio e il tormento dell'artista, secondo me è una possibile vittima del male oscuro e cioè la depressione....
Ecco, spero che un autore moderno si soffermerebbe di più sugli aspetti psicologici e non farebbe passare la scelta per una cosa dovuta e giusta ma comunque per una violenza. Non saprei cosa scriverebbero gli autori che hai citato, non li conosco abbastanza, ma penso che Baricco non opterebbe mai e poi mai per una trama simile e se lo facesse gli darebbe un finale ancora diverso, ancora più drammatico se del caso, e Tiziano Sclavi direbbe che Terence, soffrendo, ha generato un alter ego, ha sviluppato una doppia personalità, e magari di notte gira per i vicoli di Chicago o New York succhiando il collo dei gatti randagi come un vampiro, e alla fine comincia a scrivere a Candy lettere anonime, ma è sempre la sua seconda personalità a farlo, e allora lei si rivolge a Dylan Dog per scoprire la verità e per capire come mai, quando gli arrivano quelle strane missive, le viene da mettersi a ballare la rumba su un tavolo e chi è il tipo che la spia da dietro una finestra di notte....( ehehehe ipotesi paradossale :sbanghboing: ).
Io, personalmente, se riscrivessi la storia, la farei finire bene. Non resisterei. Ma non subito. Concederei ad entrambi qualche grammo di acuta sofferenza, qualche etto di separazione, qualche oncia di pensieri neri...ma poi tornerebbero insieme, e addio ad Albert e Susanna, con tutto il rispetto....

Edited by Odyssea - 4/6/2006, 20:51
 
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view post Posted on 4/6/2006, 12:43     +1   -1
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:risatona: :risatona: :risatona: :risatona: cara Ody mi hai fatto morire con l'ipotesi alla tiziano sclavi :risatona: :risatona: :risatona: : mi verrebbe persino voglia di mettere giù l'idea :gongolo: , se trovassi tempo :fuori di testa: , devo ancora mettermi a fare il finale alternativo che vi avevo promesso :inchino: :preoccupato: . Lo schemino è li bello pronto ma non ho tempo :fuori di testa: : 3 esami e sono uno più difficile dell'altro :fuori di testa: .
Baricco potrebbe far finire la storia con la speranza di un ritrovo e così penserei anche la Rice: di sicuro entrambi eviterebbe di spargere morale squallida. Tu hai giustamente fatto notare che nemmeno Miss Pony e Suor Maria hanno una reazione logica: vedete io potrei capire che loro approvino la scelta di Candy e Terry. Quello che non mi torna è che l'accettino a cuore leggero. Non è da loro. Forse la Mizuki non si è resa conto, ma ha quasi distrutto i suoi personaggi così. E chiariamo non dico che doveva far finire bene la storia ma far avere ai personaggi reazioni in linea con i loro caratteri( creati da lei).
Esempio Albert vedendo Terry così doveva:

1- Abbracciarlo: erano amici una volta o sbaglio? E avrebbe poi detto TERRY SIAMO AMICI PERCHE' NON MI HAI CERCATO, POTEVO AIUTARTI, STARTI VICINO.

2- Litigare con lui, dicendogli che CAPISCO IL TUO DOLORE IMMENSO, STAI SOFFRENDO PER AVER PERSO LA DONNA CHE AMI, MA NON E' COSì CHE STARAI MEGLIO. RICORDATI CHE CANDY TI VORREBBE FELICE.

3- Forse avrebbe anche fatto notare che la scelta fatta da entrambi non è giusta: NON SI PUO' ESSERE FELICI STANDO CON UNA PERSONA PER OBBLIGO.



Questo avrebbe detto IL VERO ALBERT!!

Miss Pony e Suor Maria avrebbero detto MIA CARA CANDY NOI COMPRENDIAMO LA SCELTA TUA E DI TERENCE, MA NON PUOI FARE FINTA DI STARE BENE, SAPPIAMO CHE SOFFRI E SE HAI BISOGNO DI UNA SPALLA SU CUI PIANGERE NOI CI SAREMO.

Invece no qui, come fai notare giustamente, si passa sopra allegramente :vietato: i sentimenti di entrambi, specialmente quelli di Terry.
E anche io mi immagino sia Candy che Terry soffrire ripensando ai loro momenti felici e magari Candy a volte andrebbe a teatro di nascosto per applaudire il suo amore mentre, come dici, Terry la spierebbe da lontano.

Ah una cosa: nemmeno io vorrei un finale a tarallucci e vino. Svilirebbe tutto. Io non amo il lieto fine per forza. Per arrivare a un lieto fine si deve, appunto, farli soffrire ancora un pò :sorriso smagliante: e trovare delle motivazioni valide ad entrambi per far si che si riuniscano. Non certo quelle della Fabbri :out: .

dimenticavo: si è vero ody tu hai risposto :Candy Rosa:
 
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Stella!
view post Posted on 4/6/2006, 17:39     +1   -1




Cara Silvì anche io hò risposto al tuo quesito, la storia sarebbe senz'altro finita diversamente o come dice Ody ...alla stessa maniera ma con motivazioni differenti più addatte all'epoca moderna, meno esposte alla critica del pubblico che giudicherebbe tali giustificazioni troppo melodrammatiche...un esasperazione teatrale del perbenismo, del "fai la scelta giusta" ...quasi ipocrita se si considerano i caratteri dei personaggi...che a mio modo di vedere sono parecchio contemporanei sotto molti aspetti....salvo alcune eccezzioni...quali Iriza, la sua impostata mammina e la zia Elroy...eccezzioni che però nella loro infinita crudeltà quasi finta direi...gettano le basi...quei famosi "impedimenti" che seminano problemi più o meno gravi che Candy dovrà superare per completare la sua crescita....
Quoto in toto la volontà di Ody e anche la tua Silvì di farli camminare ancora un pochino sui carboni ardenti...di farli sospirare d'amore ancora un peletto prima di concedergli la felicità......ma qui temo che ci stiamo addentrando in una discussione differente.....e cioè di come li avremmo fatti ricongiungere alla fine di tutto......io di modi ne avrei mille....troppe strade che però portano sempre nella stessa direzione...!!!!!!!!!! :triste:
 
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sbadatella
view post Posted on 13/6/2006, 14:25     +1   -1




Sarò breve.. (ehehehehhe)
La storia riscritta da un europeo/a od occidentale, potrebbe tranquillamente finire nell'identico modo giapponese, ma i personaggi non potrebbero MAI E POI MAI rimanere molto fedeli agli originali, se non come base forte. Tutte le oggettività e le noiose lezioni morali furono spazzate via già nei primi dell'ottocento con la corrente del romanticismo. Si iniziò a indagare nelle pene dell'essere umano, a guardare gli eventi in una prospettiva soggettiva e non oggettiva o, peggio, "come dovrebbe essere", come invece sembra fare la mizuki.
Deviare da questo iter, potrebbe voler dire forzare, tornare indietro nel tempo, negare tutte le evoluzioni che la letteratura occidentale ha fatto negli ultimi due secoli.
Per quanto riguarda il modo in cui si arriverebbe alla conclusione, cioè LA STORIA vera e propria nel suo sciogliersi, qui prevedo il peggio. Come avevamo già detto nella sezione del possibile film su Candy, per essere credibile ad un pubblico reale e non solo fatto di bambini, la maggior parte della storia andrebbe fortemente modificata. Risultato: un romanzo occidentale parallelo al manga/animè nipponico, un pallido ricordo dei nostri personaggi e della bellissima storia che ci ha fatto sospirare.
Ecco, questo è quello che penso a grandi linee. Anche perchè se dovessi analizare personaggio per personaggio diventerebbe una tesi e dunque mi ci vorrebbe tipo 8 mesi per farla!!!!!
Accontentatevi della gommapiuma come sempre!!
Ciao genteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee :P :P
 
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view post Posted on 1/4/2009, 15:28     +1   -1
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CITAZIONE (Silvì76 @ 21/5/2006, 22:23)
... Per esempio Candy avrebbe rinunciato a Terence così?E Terence avrebbe scelto Susanna? E Albert( nell'anime) vedendo Terence ubriaco avrebbe detto le stesse cose? E Candy( nel manga) vedendo Terence recitare ubriaco sarebbe rimasta li passiva, limitandosi a parlargli spiritualmente? e Terence( nell'anime) vedendo Candy lavorare con il Dottor Martins si sarebbe avvicinato?
...
voglio solo sapere se per voi Candy, Albert e Terence europei avrebbero agito diversamente..

Ho ripreso la domanda di Silvì perchè era un po' lontana, ormai.
Scrivo riprendendo tutte le magnifiche ed illuminanti argomentazioni di Kiara ed Odyssea precedenti.

Orbene, (eh, eh, eh) il quesito, secondo chi scrive, ha già una risposta nelle differenze tracciate nell'adattamento da manga (precedente) ad anime (posteriore).
Visto l'enorme successo del fumetto in Giappone gli editori e le Autrici vendono (per tanto, tantissimo denaro) i diritti di riproduzione in serie animata alla TOEI ANIMATION, che da furbona quale è lo modifica un po' per il mercato mondiale, (ripeto MONDIALE).
Sapendo che certe scelte sono troppo difficili da digerire per un pubblico diverso da quello che cresce mangiando pane e lezioni di etica, dovere e superonore giapponese vengono rivisitate alcune scene (ritrovamento di Candy, rapporto con Annie, aggiunta di Klin, Terry più capriccioso e arrogante ), edulcorate altre (morte di Anthony, Terry in collegio, primo bacio a maggio e secondo bacetto in Scozia, tentato suicidio di Patty) aggiunte storielle autoconclusive per allungare il brodo a scapito dell'evoluzione di certi personaggi (Albert, perchè Terry buca lo schermo da paura), insomma un bel po' di cose per renderlo appetibile ad un altro tipo di pubblico, molto più vasto.
La separazione di Candy e Terry rimane identica, è d'effetto e si può spiegare con la generosità e la compassione cristiana di lei, il senso di colpa di lui. Viene praticamente rielaborato il personaggio di Albert, meno uomo e più fratello, e nel finale Albert è sì, il principe adorato da piccola, ma anche il protettore di sempre, senza implicazioni di innamoramento di lui ( a dire il vero nel manga, si capisce bene che si innamora di Candy, nell'anime, secondo me, no)
Fin qui ci siamo, (e lascio perdere il finale italiano rimaneggiato, ma mi attengo al cartone animato visto e udito a livello mondiale), ebbene la scena del manga citata da Silvì con Terry ubriaco che recita in una compagnia di strada è sostituita dall'altra che ben conoscete di Albert che lo trova ubriaco a Chicago ecc. ecc. .. l'addio di Terence nell'anime, senza parlare con Candy alla Clinica Felice, è decisamente più diretto.
ADDIO! Mi riprendo la mia vita ma HO UN GRAN SENSO DI COLPA verso Susanna.

La scena del manga è per me spiazzante ed inaccettabile, come fa Candy a vedere l'uomo di cui era o è innamorata, completamente ubriaco, mezzo morto bisognoso di aiuto e lasciarlo lì senza parlargli direttamente, ma per telepatia???
Dice, anzi pensa:"Pregavo perchè tu mi dimenticassi; tu non appartieni a questo posto, ritorna al teatro vero a Broadway e vicino a Susanna; devi essere felice.
Se tu sarai felice anch'io lo sarò "


... e che razza di discorsi fa Terry, che , ha sentito la presenza della ragazza, crede sia un'illusione ma gli dà la forza di sopravvivere e di fare un ragionamento francamente complicatissimo, ovvero: "Quando stavo con Susanna sentivo solo dolore, non potevo smettere di pensare a Candy... per qs. mi dedicai a bere, cercavo di fuggire più lontano possibile da Susanna. Ma io quella sera ho detto di aver scelto lei... Non amerò mai come ha amato mio padre, lui non ha reso felice la donna che amava, come posso pensare di far felice Candy se non posso rendere felice Susanna. Le ho fatto soffrire entrambe, ma io ti farò felice, Candy, tornando da Susanna e prendendomi cura di lei in virtù della promessa che ti ho fatto" = la felicità è mantenere le promesse e stare separati =la felicità è soffrire in nome del dovere e dell'onore.
Terry riprende in mano la sua vita, ma non si rende conto di averla realmente vista tra i fumi dell'alcool, il suo non è un secondo consapevole addio.

Sempre nel manga Candy pranza con Eleonor Baker e dice a se stessa "Terry io so che tu ritornerai a Broadway, lo so perchè ti conosco, perchè eri l'uomo che amavo (che avevo scelto per me, secondo l'interpretazione autentica giapponese, riportata dalle ottime Kiara ed Odyssea). Ho la sensazione che questo sia stato il nostro ultimo addio"
Effettivamente è difficile comprendere questo cervellotico ragionamento per far vincere il legame con Susanna e non l'amore per Candy.
io, sinceramente, non lo avrei capito a 11 anni, quando ho visto l'anime e faccio una fatica bestiale a 30 e..., anche con le ottime giustificazioni e spiegazioni di Kiara ed Odyssea, che hanno fatto del topic Terence e i motivi del suo agire un corso universitario per apprendisti giapponesi.
eppure sono laureata, masterizzata e corsoperfezionata... evidentemente sottovaluto le ragazzine nipponiche, o... sopravvaluto me stessa (forse la seconda che ho detto).
insomma come si fa a capire un'argomentazione simile, è pazzesca per noi, così la TOEI lo ha reso più digeribile per i ragazzi occidentali (anche europei).

Orbene, la fine è identica, ma le motivazioni e le scene per arrivarci sono diverse, perchè noi non mangiamo due gocce di veleno a colazione, tanto per abituarci a soffrire, visto che:
1. la vita è sofferenza,
2. la felicità è stare separati dalla persona che ami,
3. le passioni travolgenti vanno combattute con sonniferi ristoratori.

vi prego Terenciane ditemi cosa pensate della mia logorroica esposizione.

:esther: un cioccolatino per tirarvi su...
 
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view post Posted on 1/4/2009, 18:39     +1   -1
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Decisamente logorroico, ma interessante...

Per dire la mia, vorrei solo sottolineare il diverso concetto di "amore" che c'è tra Oriente e Occidente (soprattutto se cristiano). Credo che da qui si comprende il perchè dei comportamenti dei personaggi, almeno a grandi linee.

Innanzitutto: in Oriente quello che è tenuto in massimo rispetto è il concetto di "Giri", cioè un termine che significa onore e dovere. Chi rispetta questo Giri è un vero uomo (o una vera donna). Il punto è che spesso per seguire questo Giri devi sopprimere i tuoi sentimenti personali, che non contano: tutto deve essere sacrificato sull'altare del Giri. L'amore è accettato, ma sobordinato al Giri. Non bisogna confondere il "Giri" col "comportarsi bene": anche uno Yakuza, per esempio, è un vero uomo se rispetta il suo "Giri", cioè ammazzare i nemici o persino i suoi familiari se glielo ordina il suo Don. La morale è relativa, qui conta solo il Giri. Non so se mi sono spiegato bene, spero di sì.

In Occidente, e soprattutto quello cristiano, il vero uomo (o la vera donna) è chi ama e di conseguenza si comporta onestamente secondo una morale. L'onore è rispettato, ma subordinato al precetto fondamentale di amare il prossimo: se devi perdere l'onore pur di aiutare qualcuno, è giusto perderlo perchè la vita vale di più. In Oriente non è così, l'amore è subordinato all'onore.

Al centro di tutto, quindi, in Occidente, c'è l'uomo da rispettare (logica conseguenza del concetto di amore al primo posto). Al centro di tutto, invece, in Oriente, c'è l'onore, il Giri da rispettare, al quale l'uomo è subordinato.

Tutto questo discorso solo per spiegare che una Candy orientale (come in effetti è la nostra eroina, nonostante l'apparente ambientazione occidentale) sente il dovere di rispettare il "Giri", l'onore, anche se con immensa sofferenza personale: cioè lasciare Terence a Susanna. E lo stesso discorso per Terence.

Una Candy occidentale, invece, che tiene al primo posto l'amore e la persona, cercherebbe di stare con Terence e di aiutare Susanna ad uscire dall'egoismo delle sue richieste.

Ho detto questo basandomi su quello che ho capito della mentalità orientale: sono sempre pronto a ricredermi se qualcuno più esperto di me potrà illuminarmi meglio.

Ciao! :doll:
 
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